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Con le loro coste, che corrono per 8000 chilometri, la penisola italiana e le due grandi isole della Sicilia e della Sardegna offrono molteplici luoghi di approdo e di accesso alle loro città come, a partire da quelle, ai grandi centri urbani dell'Italia e dell'Europa continentale. Di qui un'indagine condotta analizzando 11 città rivierasche italiane che, a partire dalla seconda metà del XX secolo, si sono dimostrate importanti terminali di approdo o di transito per i migranti. L'ordine in cui si articola la trattazione ricalca le seguenti direttrici: da Sud-Ovest a Sud-Est (Mazara del Vallo, Palermo, Messina); da Sud-Est a Nord-Ovest (Bari, Brindisi, Napoli); da Sud-Est a Nord-Est (Ancona, Rimini, Trieste); da Nord-Ovest a Sud-Ovest (Genova, Alghero). La domanda che si pone l'autore è: in quale misura le città considerate si sono rivelate idonee a rendere possibile l'accoglienza dei migranti? Per rispondere occorre interrogarsi sulla storia delle città e sulla peculiare forma mentis dei loro cittadini, formatasi in secoli di vicende complesse e tormentate. In quest'ottica la ricerca si articola attraverso l'analisi del contesto storico-culturale, illustrando di ogni città: linee storiche di base, immaginario religioso di riferimento (i santi) e attività economiche tradizionali.